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Sirolo
Definito la “Perla dell’Adriatico” il piccolo comune marittimo offre scorci mozzafiato con le sue bianche scogliere a picco sul mare. L’antico borgo venne fortificato all’inizio del XII secolo e nel 1225 viene donato dai conti Cortesi alla città di Ancona divenendo, grazie alla sua posizione e alle possenti mura, uno dei più inespugnabili baluardi della Marca di Ancona. L'arco a sesto acuto del 1300, medievale porta d’accesso al castello, è il testimone della città assieme al Torrione eretto tra il Trecento e il Quattrocento. Il centro caratterizzato dei suoi “Vigoli” si diramano dal centrale Corso Italia, all'epoca principale asse viario della città, in cui si alternano le case nobiliari delle più importanti famiglie di Sirolo. La centrale Chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola di Bari, fu ricostruita nel 1732 sulle rovine di un edificio risalente al 1200. Presenta un'elegante facciata in stile neoclassico, conserva un prezioso organo del Fedeli datato 1723, e una pala all'altare centrale di Foschi, che raffigura il patrono e la Santa Casa di Loreto. Di pregevole fattura è il crocefisso ligneo del 1500, e una copia di Rubens fatta da Domenico Simonetti che ritrae la Madonna con Bambino e i santi Giovanni e Giacomo. Vi è anche una tela con San Domenico attribuita al Maratta.
La Chiesa del Sacramento si apre su piazza Vittorio Veneto con la sua bella facciata e un pregevole portale del 1500 con lastra scolpita con la Madonna e Bambino. Un suggestivo viale di lecci costeggia la piazza fino alla “Punta” da cui si ammira tutta la riviera tra il verde dei boschi e il bianco delle scogliere che precipitano verso il mare azzurro. Di poco lontana dal centro, Villa Vetta Marina rimaneggiata da un vecchio convento francescano del 1215 che, secondo la leggenda, fu voluto proprio da San Francesco. La Chiesa abbaziale di San Pietro, nella frazione San Lorenzo, fu costruita nell'undicesimo sulla strada che sale verso il monte Conero nel XI secolo, ed era legata all'attiguo convento benedettino. Dell'originale struttura romanica rimangono pregiati capitelli sul lato destro e nell'interno, mentre il resto della struttura è frutto di lavori di ricostruzione avvenuti nel 1600.
Appena fuori l’importantissima Area Archeologica “I Pini” unica nelle Marche a custodire una ricchissima necropoli picena in cui sono visibili le tre grandi tombe della “Principessa di Sirolo” con il suo sontuoso corredo custodito oggi nell’Antiquarium della vicina Numana.