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Fabriano
Fabriano, uno dei comuni più estesi d'Italia, sorge in un'ampia vallata attorniata da colline, al di là delle quali si ergono i monti Cucco e S. Vicino. Il territorio è ricco di bellezze naturalistiche e di beni storico-artistici di assoluto rilievo, ma la fama di questo comune è indubbiamente legata all'arte della carta, la cui lavorazione è accertata sin dal XIII sec.
Il toponimo deriva dal romano Faberius, che indica il possessore della proprietà rurale sulla quale, in epoca medievale, venne fondata la città.
Il centro storico presenta tratti che lo rendono molto interessante e, seppur modificato nel corso dei secoli, risulta ancor oggi riconoscibile l'originale impianto urbanistico medievale.
Fulcro della vita cittadina è la splendida Piazza del Comune, sulla quale si affacciano monumenti unici quali il Palazzo del Podestà del 1255, severo edificio in pietra calcarea bianca, e la Fontana Sturinalto del 1285, di elegante semplicità stilistica, disegnata dal perugino Jacopo di Grondolo. Il lungo loggiato di San Francesco è la riproduzione di un portico quattrocentesco progettato dal celebre architetto e scultore Bernardo Rossellino, che conferì alla piazza centrale la sua peculiare e scenografica forma a triangolo. Antica corte o curia dei Chiavelli risalente al XIV secolo, dopo la congiura che nel 1435 vide lo sterminio della nobile famiglia, il palazzo Chiavelli fu incamerato da papa Niccolò V, che probabilmente vi soggiornò in due occasioni. Nel 1690 fu poi vastamente rimaneggiato fino allo stato attuale. La piazza Garibaldi, anticamente piazza del mercato, fu centro di industrie e traffici commerciali già dal dodicesimo secolo, quando vi fiorirono in particolare numerose officine di fabbri. Delle lunghe file di portici che sorgevano da ambo i lati maggiori della piazza nell'Ottocento resta oggi un solo tratto sul lato destro: il portico dei Vasari, residuo dell'antico ospedale dell'arte dei Calzolai. La facciata conserva uno stemma in pietra dell'arte e un affresco di scuola del Nuzi. In fondo alla piazza stava la chiesetta di santa Maria del Mercato, luogo di provenienza di due celebri pale del Signorelli ora esposte alla Pinacoteca di Brera.
Da non perdere inoltre: la Cattedrale di San Venanzo, che all'interno conserva pregevoli affreschi di Allegretto Nuzi (sec. XIV) e dipinti di grandi maestri seicenteschi quali Orazio Gentileschi, Claudio Ridolfi, Simone Cantarini, Salvator Rosa, Giovanni Francesco Guerrieri.
La Chiesa di San Domenico, con un elegante campanile e abside poligonale (sec. XIV), conserva nell'adiacente convento affreschi di Antonio da Fabriano.
La Chiesa di S. Maria Maddalena presenta affreschi del Maestro di Campodonico (sec. XIV).
La Chiesa di Sant'Agostino dei secc. XIII-XIV conserva sul fianco un notevole portale gotico (circa 1300).
Il poderoso Complesso di San Domenico presenta cappelle gotiche e la sacrestia vantano una ricca decorazione ad affresco di Allegretto di Nuzio e della sua scuola. Nel convento di San Domenico, che ospita il Museo della Carta e della Filigrana, si possono ammirare i due chiostri quattrocenteschi e, nell'interno, l'importante decorazione della sala capitolare dipinta intorno al 1480 da Antonio da Fabriano. L’Oratorio della Confraternita della Carità, situato di fronte alla facciata della distrutta chiesa di San Francesco, risale al 1587. La splendida decorazione ad affresco al suo interno, così come la pala d'altare, fu realizzata dal pittore manierista urbinate Filippo Bellini alla fine del sedicesimo secolo.