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Morro D'Alba
Posto sulle colline morbide e ben curate che digradano verso il mare e si lasciano alle spalle la catena appenninica, Morro d’Alba è uno dei Castelli di Jesi famoso per il suo camminamento di ronda detto La Scarpa. Sorta attorno al 1000 come avamposto militare e strategico tra l’entroterra e il mare è oggi dedita ad un’agricoltura d’eccellenza tra cui il pregiato Vino rosso Lacrima Di Morro d’Alba. Il centro storico è racchiuso dalle mura della Scarpa un camminamento di ronda di forma pentacolare completamente coperto da un lungo loggiato che lascia spaziare lo sguardo dal mare ai monti. Una struttura che trova origine come fortificazione militare medievale poi rimaneggiata nel corso del Cinquecento con le classica scarpata delle mura. Tra 1600 e 1700, perduta la funzione militare, la cinta venne presa come fondamenta per erigere le abitazioni.
Il Palazzo comunale, costruito alla metà del 1700 a ridosso della cinta muraria, custodisce una pregevole pala d’altare di Claudio Ridolfi, del 1624, con L’immacolata Concezione, tra i Santi e una tela con San Michele Arcangelo e il demonio, di scuola romana. Di fronte la Chiesa parrocchiale di San Gaudenzio, ricostruita nel 1763, conserva la tela realizzata nel 1922, dal romano Silvio Galimberti, con San Michele tra i Santi, Rocco, Francesco, Filippo e Maurizio. Alla prima metà del 1600, risale la serie di quindici piccoli ovali, raffiguranti i Misteri del Rosario. Fuori dalle mura, al centro della piazza principale, c’è la Fontana con la stele realizzata da Enzo Cucchi, artista morrese, e massimo esponente di quella corrente artistica degli anni Settanta del Novecento, codificata dal critico Achille Bonito Oliva con il nome di Transavanguardia, mentre lungo il borgo verso Jesi la Chiesa di San Benedetto, appartenuta per un breve periodo all’ordine dei frati minori. All’ottocento risale la ricostruzione della facciata in stile neorinascimentale come gli affreschi di Marcantonio, e Tarcisio Bedini, ma anche L’immacolata Concezione, del 1595, di Ercole Ramazzani, e una tela con la Madonna di Loreto e Santi realizzata tra 1500 e 1600.