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Genga
Il nome, deriva forse dal longobardo Zinka, inteso come galleria o miniera. Molte le attestazioni di origine preistorica, ma il castello sull’alta montagna è di epoca altomedievale e nasce con l’avvio della stirpe dei Conti della Genga, spesso in lotta contro Fabriano, che guidarono le sorti del feudo fino al 1816, anno in cui papa Pio VI consiglia ai suoi nobili feudatari di rinunciare alle loro giurisdizioni. Genga è al centro di un territorio unico che assieme a molte opere d’arte presenta unicità preistoriche e naturalistiche di grande interesse.
Attraverso una porta ad arco a tutto sesto si entra nell’antico castello l’edificio più alto, compatto e solenne, che svolgeva la funzione di cassero, è il Palazzo signorile, dimora dei Conti della Genga che annovera Annibale della Genga divenuto Papa Leone dodicesimo. Nella Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta si trova la grande pala con Madonna con il Bambino e Santi del fanese Ercole Orfeo (XVI sec.) e altre tele del XVII secolo la Nascita del Battista del 1679, in puro manierismo metaurense. Nella frazione San Vittore sorge uno dei maggiori esempi di arte romanica della zona l’Abbazia di S. Vittore delle Chiuse, che fu una delle più ricche e importanti abbazie del passato. Un blocco unico e compatto appena mosso dalle absidi curve; costruita con conci di travertino, presenta sottili monofore, che fanno filtrare la luce all’interno, tutto caratterizzato da quattro grandi colonne di travertino con capitelli quadrati, e il presbiterio sopraelevato da due gradini. Nei cui pressi si trovano l’antico ponte sul fiume Sentino e la Torre medievale.
Il castello di Pierosara fu un antico insediamento longobardo nato sulle rovine di un avamposto romano. La dominazione longobarda ha lasciato segni indelebili fino al dodicesimo secolo, dando al castello la tipica struttura mediovale, con un doppio sistema difensivo dato da una possente torre quadrata, e un borgo murato con porta fortificata. Una grotta posta in lato a strapiombo sul fiume Sentino, custodisce l’eremo di Santa Maria infra Saxa, scavato nella roccia e citato nei documenti fin dal 1029. Era usato dalle monache benedettine come convento di clausura. Oggi il grande protagonista della grotta è il Tempio Ottagonale in puro stile neoclassico, bianco ed elegante grazie alle pulizia delle linee e ai blocchi di travertino fu costruito dall’architetto romano Giuseppe Valadiè su commissione di Leone dodicesimo nel 1828.
Simbolo di questo territorio sono le Grotte di Frasassi, scoperte nel 1948, e oggi meta di tutti i turisti che possono ammirare stalattiti e stalagmiti, cunicoli, grotte, fonti e fiumi, dei capolavori scavati dall’acqua nel corso dei millenni.
Per amanti della natura ci sono molteplici itinerari da seguire sia nel parco della Gola della Rossa e di Frasassi, sia quelli della Valle Scappuccia fino al lago Fossi, quello della Grotta dell'Infinito e del Buco Cattivo o la traversata della Grotta del Mezzogiorno.