Cerca città, contenuti e materiali
Polverigi
Si trova nella “Terra dei Castelli” a 18 km da Ancona in un paesaggio di grande varietà e bellezza disegnato dalla morfologia del territorio su dolci colline degradanti verso le valli dell’Esino, dell’Aspio e del Musone.Per dirla con Piovene, si tratta di “una terra dolce, serena, patetica, lucida, priva di punte, che assomiglia a un grande giardino all’italiana”, con pendici prative disseminate a intervalli da grandi alberi solitari, tappezzata da filari di piante lungo le siepi, tra le macchie di armoniose modulazioni verdi, gialle e arancioni, che fanno da contrappunto alle mura compatte di un castello-paese ricco di storia la cui effervescenza culturale è uno dei tratti caratteristici più importanti.
Il suo nome deriva dalla natura del terreno su cui, attorno al Mille, fu costruito un Castello che nell’antichità ebbe grande importanza strategica per la sua posizione baricentrica tra Ancona, Jesi ed Osimo. Famoso per il trattato di Pace del 1202 che diede, tra l’altro, le libertà comunali a tutto il versante adriatico tra Ravenna e Foggia, conserva oggi un patrimonio culturale di notevole interesse distribuito in tre poli principali. Il Palazzo Comunale, la cui esclusiva Crocifissione di Polverigi (prima metà del XV sec.) di G. A. da Pesaro rappresenta uno dei capolavori del Gotico Cortese, la Chiesa Parrocchiale che ospita la deposizione nel sepolcro(1583) di Ercole Ramazzani, più dipinti del seicentesco Ernest Van Schaick e di Giuseppe Cherubini, ed infine l’abbaziale Chiesa del SS. Sacramento(XIV sec.) vero scrigno d’arte con opere di Antonio da Faenza, Giuliano Presutti, Benedetto Nucci, Domenico Simonetti, Domenico Peruzzini, Francesco Podesti e scuola del Barocci. Quest’ultima è adiacente alla villa Comunale nappi, ottocentesca residenza estiva dell’omonima famiglia (oggi polo culturale cittadino), realizzata sul sito dell’antico Monastero di Sant’Agostino e circondata da un bellissimo parco. A qualche centinaio di metri dal centro urbano, è in via di recupero la cinquecentesca e ricca di storia Fonte del Bagno, attiva fino alla seconda guerra mondiale.