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Fernando Palazzi

Fernando Palazzi nasce ad Arcevia il 21 giugno 1884 da Filippo e Felicita Terenzi. In Arcevia trascorrerà la sua infanzia, per trasferirsi poi a Loreto, dove il padre ottiene un incarico presso gli uffici della Santa casa. Dopo gli studi classici svolti presso il Regio Liceo di Ancona si laurea in Giurisprudenza ed intraprende la carriera di Magistrato. Nel 1908 viene nominato uditore giudiziario presso il Tribunale di Ancona e prosegue la sua carriera alternando diversi incarichi dislocati fra Piacenza (presso cui diverrà vicepretore), Ferrara (dove avrà l'icarico di giudice aggiunto di II categoria). Nel 1910 sposa Emilia Sguerso da cui avrà tre figli: Simonetta, Duccio e Rosetta.
Ben presto, la passione per la letteratura, lo porta ad affiancare alla carriera di magistrato anche quella di scrittore e traduttore. Già nei primi del '900 scrive infatti per alcune riviste (quali "Pagine libere", "Il giornale del mattino", "Illustrazione italiana" e numerose altre) e si occupa della traduzione di testi dal tedesco e dal francese. Con lo scoppio della prima guerra mondiale, il Palazzesi si arruola per essere ben presto trasferito al Tribunale di Roma come sottotenente. In questo periodo diviene anche critico letterario e redattore capo de "L'italia che scrive", divenendo il più assiduo recensore di critica letteraria della rivista.
Dall'inizio degli anni 20 si trasferisce a Milano. Qui lascia definitivamente la sua carriera di magistrato e intraprende numerose collaborazioni con riviste e quotidiani letterari quali "L'Ambrosiano" e "La Fiera letteraria". Nel 1925 inizia a collaborare con la Mondadori per cui sarà autore e supervisore di numerosi testi scolastici e curerà il "Piccolo dizionario di mitologia e antichità classiche". Sempre nello stesso periodo, inizierà anche una proficua collaborazione con la casa editrice milanese "Unitas".
Nel 1927 la casa editrice Hoepli pubblica "Il libro dei mille savi", vera e propria raccolta ragionata di massime, pensieri, aforismi e paradossi provenienti da tutti i tempi e da tutti i paesi con tanto di testo originale e citazione delle fonti (il libro è stato ristampato nel 2007 ed è ancora disponibile sul mercato dopo oltre 80 anni dalla prima pubblicazione).
Nel 1930 arriva il primo grande riconoscimento. Con la pubblicazione del suo primo romanzo "La storia amorosa di Rosetta e del cavalier di Nerac", Palazzi ottiene, insieme al successo, anche il riconoscimento dell'Accademia Mondadori con il primo premio del "concorso per un romanzo inedito italiano".
Nel 1931 Fernando Palazzi firma il contratto con la casa editrice Utet per la direzione de "La scala d'oro" una collana dedicata alla letteratura per l'infanzia strutturata per età e gradi d'apprendimento che diverrà vero e proprio punto di riferimento per varie generazioni, tanto da andare in ristampa ancora molti anni dopo. Nello stesso anno comincia anche a scrivere per "Il Corriere della Sera".
Successivamente, interrompe la collaborazione con la Mondadori e aumentano le collaborazioni con case editrici. Si occupa prevalentemente di letteratura per l'infanzia, di traduzioni di fiabe illustrate e di testi scolastici. Fra i più importanti si ricordano la "Novissima grammatica italiana" l' "Enciclopedia della fiaba" e la fortunata edizione ridotta per le scuole del dizionario "Il piccolo Palazzi" e l'enciclopedia illustrata "Il tesoro del ragazzo italiano".
Nel 1939 pubblica il "Novissimo dizionario della lingua italiana", l'opera che più delle altre gli assicurerà un posto nella storia, restando per molti anni al fianco dei giovani studenti di varie generazioni.
Fernando Palazzi proseguirà ad occuparsi di critica letteraria e di letteratura per l'età evolutiva fino alla sua morte, avvenuta nella sua abitazione di Milano l'8 giugno 1962.

di Laura Coppa

Biografia:

"Fernando Palazzi: un silenzioso e operoso costruttore", AA. VV., Quaderni del consiglio regionale delle Marche, Maggio 2012.

Sitografia:

Wikipedia.org (voce Palazzi Fernando)
Arceviaweb.it (personaggi illustri)
Fondazionemondadori.it
Lombardiabeniculturali.it


Fernando Palazzi sul lungomare di Fano in una foto del 1954

Epigrafe posta in Arcevia sulla torre Comunale.

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