Trecastelli Il progetto La Memoria dei Luoghi è stato ideato dal Sistema Museale della Provincia di Ancona con il sostegno della Provincia di Ancona e della Regione Marche, per raccogliere, conservare, rendere disponibile tramite il web, la ricca documentazione del nostro territorio. http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/trecastelli 2016-01-25T09:29:47+00:00 La Memoria dei Luoghi simonedigrandi.ag@gmail.com Joomla! - Open Source Content Management BRUGNETTO, STORIA, FEDE, ARTE di Don Angelo Mencucci - pdf 2015-10-25T11:16:10+00:00 2015-10-25T11:16:10+00:00 http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/trecastelli/289-brugnetto-storia-fede-arte-di-don-angelo-mencucci-pdf Federica Candelaresi fedecandelaresi@libero.it <p><img style="border-width: 100px; float: right;" src="http://www.lamemoriadeiluoghi.it/images/mencucci.jpg" alt="" width="300" />La storia della frazione di Brugnetto "<em>ricorda le tre chiese e si sofferma specialmente sulla terza (l'attuale) costruita duecento anni fa; traccia le linee principali dei suoi avvenimenti or tristi or gloriosi, civili ed ecclesiali, sino alla presente nostra generazione</em>".</p> <p><img style="border-width: 100px; float: right;" src="images/mencucci.jpg" alt="" width="300" />La storia della frazione di Brugnetto "<em>ricorda le tre chiese e si sofferma specialmente sulla terza (l'attuale) costruita duecento anni fa; traccia le linee principali dei suoi avvenimenti or tristi or gloriosi, civili ed ecclesiali, sino alla presente nostra generazione</em>".</p> IL BALLO, IL FRONTE, LA "FATIGA" di Massimo Bellucci - pdf 2015-10-25T11:18:37+00:00 2015-10-25T11:18:37+00:00 http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/trecastelli/290-il-ballo-il-fronte-la-fatiga-di-massimo-bellucci-pdf Federica Candelaresi fedecandelaresi@libero.it <p>"E’ un privilegio di noi contemporanei poter ascoltare ancora le voci di quello che, di primo acchito,<br />può essere considerato un mondo perduto. Da queste voci possiamo apprendere molte cose, ad<br />esempio come veniva percepito il lavoro, come ci si divertiva, come ci si comportava in famiglia e<br />in pubblico, come si faceva amicizia, come si conoscevano ragazzi e ragazze, come vivevano i<br />giovani negli anni Trenta e Quaranta. In questo quadro non mancano accenni ai grandi avvenimenti<br />storici, il fascismo e la guerra, che hanno segnato in parte la vita quotidiana, che l’hanno stravolta a<br />livello individuale, ma nei confronti dei quali la civiltà contadina ha messo in atto efficaci sistemi di<br />autoconservazione. Oltre ai dati, l’obiettivo della ricerca è mettere in luce i vissuti, i sentimenti, il<br />senso che gli individui e i gruppi appartenenti ad una comunità rurale conferivano ai diversi aspetti<br />dell’esistenza quotidiana. Ci si avvale prevalentemente di fonti orali, nell’ambito di un progetto che<br />ha il duplice scopo di superare le barriere generazionali avvicinando i giovani agli anziani e di<br />svolgere una ricerca di storia sociale."</p> <p>"E’ un privilegio di noi contemporanei poter ascoltare ancora le voci di quello che, di primo acchito,<br />può essere considerato un mondo perduto. Da queste voci possiamo apprendere molte cose, ad<br />esempio come veniva percepito il lavoro, come ci si divertiva, come ci si comportava in famiglia e<br />in pubblico, come si faceva amicizia, come si conoscevano ragazzi e ragazze, come vivevano i<br />giovani negli anni Trenta e Quaranta. In questo quadro non mancano accenni ai grandi avvenimenti<br />storici, il fascismo e la guerra, che hanno segnato in parte la vita quotidiana, che l’hanno stravolta a<br />livello individuale, ma nei confronti dei quali la civiltà contadina ha messo in atto efficaci sistemi di<br />autoconservazione. Oltre ai dati, l’obiettivo della ricerca è mettere in luce i vissuti, i sentimenti, il<br />senso che gli individui e i gruppi appartenenti ad una comunità rurale conferivano ai diversi aspetti<br />dell’esistenza quotidiana. Ci si avvale prevalentemente di fonti orali, nell’ambito di un progetto che<br />ha il duplice scopo di superare le barriere generazionali avvicinando i giovani agli anziani e di<br />svolgere una ricerca di storia sociale."</p> LE PIANTE BIANCHE. I SEPOLCRI MEMORIE E RIFLESSIONI SU UNA TRADIZIONE PASQUALE - Video 2015-10-31T07:26:58+00:00 2015-10-31T07:26:58+00:00 http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/trecastelli/338-le-piante-bianche-i-sepolcri-memorie-e-riflessioni-video Federica Candelaresi fedecandelaresi@libero.it <p>Le Piante Bianche. I Sepolcri memorie e riflessioni su una tradizione pasquale.</p> <p>a cura di: Comune di Ripe - BCC Corinaldo - Regione Marche - Provincia di Ancona - <a class="yt-uix-sessionlink g-hovercard spf-link " href="https://www.youtube.com/channel/UC2yd6FEOGA-yC_RiNk4FHUw" data-ytid="UC2yd6FEOGA-yC_RiNk4FHUw" data-sessionlink="itct=CC8Q4TkiEwjZj-Ohxv7IAhWImhwKHQInBTAo-B0">Generazioni Storie Orizzonti</a></p> <p> </p> <p><a href="https://www.youtube.com/watch?v=qPshmVRZxD4" target="_blank" rel="alternate"><img src="http://www.lamemoriadeiluoghi.it/images/youtube1.jpg" alt="" width="80" />Le Piante Bianche. I Sepolcri memorie e riflessioni su una tradizione pasquale</a></p> <p> </p> <p> </p> <p>Le Piante Bianche. I Sepolcri memorie e riflessioni su una tradizione pasquale.</p> <p>a cura di: Comune di Ripe - BCC Corinaldo - Regione Marche - Provincia di Ancona - <a class="yt-uix-sessionlink g-hovercard spf-link " href="https://www.youtube.com/channel/UC2yd6FEOGA-yC_RiNk4FHUw" data-ytid="UC2yd6FEOGA-yC_RiNk4FHUw" data-sessionlink="itct=CC8Q4TkiEwjZj-Ohxv7IAhWImhwKHQInBTAo-B0">Generazioni Storie Orizzonti</a></p> <p> </p> <p><a href="https://www.youtube.com/watch?v=qPshmVRZxD4" target="_blank" rel="alternate"><img src="images/youtube1.jpg" alt="" width="80" />Le Piante Bianche. I Sepolcri memorie e riflessioni su una tradizione pasquale</a></p> <p> </p> <p> </p> NORI DE' NOBILI - BIOGRAFIA E OPERE 2015-10-16T14:24:33+00:00 2015-10-16T14:24:33+00:00 http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/trecastelli/152-nori-de-nobili-biografie-e-opere Federica Candelaresi fedecandelaresi@libero.it <p>Nata a Pesaro il 17 dicembre del 1902 da Carlo De Nobili e Luisa Augusti, Eleonora, detta Nori, De’ Nobili fu la maggiore di quattro figli (gli altri saranno Bice, Alberto e Guido). La sua fanciullezza borghese si divise equamente tra Pesaro e Brugnetto, frazione del comune di Ripe. Trasferitasi con la famiglia in Toscana, a Viareggio, nel corso della prima guerra mondiale intraprese gli studi ginnasiali dimostrandosi un’allieva attenta e disciplinata. Studi che poi avrebbe continuato al ritorno nelle Marche, a Fano nel 1917. Qui, si dedicò in particolare allo studio del pianoforte e dell’arte del disegno seguendo le lezioni del pittore Giusto Cespi che per primo ne intuì le doti e le potenzialità.</p> <p>Quando il padre nel 1920 prese servizio nella capitale, la primogenita lo raggiunse. A Roma sarebbe rimasta almeno due anni dedicati principalmente allo studio delle lingue straniere e al perfezionamento nell’arte del disegno nel collegio “Stella Viae”. Nel 1924 seguì la famiglia nella nuova tappa del loro spostamento. La meta prescelta fu Firenze, città che si rivelò particolarmente congeniale, carica di stimolazioni e adatta allo sviluppo delle sue ambizioni artistiche. Dal capoluogo toscano, salvo brevi e fugaci ritorni in terra marchigiana, non si sarebbe allontanata fino al 1937. Qui si compì la sua maturazione artistico grazie all’incontro e al magistero di Ludovico Tommasi esponente di spicco della scuola dei Macchiaioli, oltre che seguace di Silvestro Lega.</p> <p>Le sue frequentazioni non furono circoscritte però ai soli ambienti pittorici. Nel clima vivace, frizzante e culturalmente stimolante della città, Norì si avvicinò ai fondatori del movimento “Novecento” e al gruppo di “Strapaese” facente capo ad Ottone Rosai e Mino Maccari. Grazie alla frequentazione personale con l'influente critico d'arte Aniceto Del Massa partecipò alla IV Mostra regionale d'arte toscana nella primavera del 1930. La scomparsa prematura del fratello Alberto nel 1933 la precipitò in un tunnel di depressione ed isolamento che i continui contrasti con la famiglia, sempre ostili nell’assecondarne la vocazione artistica e l’indipendenza, acuirono ed aggravarono. Al 1935 risale il primo (Villa Rosa a Bologna) di una lunga serie di ricoveri forzati che termineranno alla Villa Igea di Modena dove Nori avrebbe trascorso gli ultimi dolorosi anni della sua vita. Qui, confortata da una fede miracolosamente ritrovata e soprattutto dalla dedizione assoluta alla sue creazioni, si sarebbe spenta a causa di un tumore il 12 giugno 1968.</p> <p>Frutto di una formazione artistica irregolare,irrazionale e frammentata sotto molto aspetti, lo stile di Nori De’ Nobili presenta coordinate precipue. Le influenze rintracciabili dei suoi maestri si fondono, armonizzandosi compiutamente, in una tessitura nella quale l’incontro tra i colori e l’energia delle pennellate modellano plasticamente le forme. Ciò risulta particolarmente evidente nei ritratti in cui i sottili ma tangibili giochi di luce, uniti ad una fantasia creatrice liberamente ispirata, donano una profondità ed una enigmaticità di sguardo ai visi immortalati in una fissità che trascende i limiti temporali. Così, dietro un’apparenza di incontestabile realismo (o naturalismo che dir si voglia), la sua mano di pittrice rivela la trama di una vanità infinita sintomo di quella sensibilità nichilista precipuamente novecentesca di cui la sua opera è permeata.</p> <p>Animata da un’idea romantico-elitaria dell’arte, Nori De’Nobili si dedicò ad essa quasi con furore mistico, interpretandola come una missione irrinunciabile ed imprescindibile, come il solo ed autentico tramite tra l’artista e il mondo.</p> <p><i>di Silvia Serini</i></p> <p>Le immagini sono tratte dal catalogo <i>Nori De' Nobili: opere 1920-1935</i></p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/logo2/separatore.jpg" alt="" width="600" height="5" /></p> <p> </p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-144.jpg" alt="" width="489" height="700" /></p> <p>bambola a mezza testa</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-143.jpg" alt="" width="466" height="700" /></p> <p>bambini sotto l'ombrello</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-142.jpg" alt="" width="518" height="700" /></p> <p>autoritratto</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-141.jpg" alt="" width="473" height="700" /></p> <p>ballerina e pagliaccio</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-140.jpg" alt="" width="463" height="700" /></p> <p>bionda con il basco</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-139.jpg" alt="" width="500" height="700" /></p> <p>rose</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-138.jpg" alt="" width="520" height="700" /></p> <p>Nori in costume con bautta e gatto</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-137.jpg" alt="" width="520" height="700" /></p> <p>il pianoforte</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-136.jpg" alt="" width="565" height="700" /></p> <p>le tre bambole</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-135.jpg" alt="" width="489" height="700" /></p> <p>Nori col violino e gatto</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-134.jpg" alt="" width="582" height="700" /></p> <p>prigione n. 2</p> <p>Nata a Pesaro il 17 dicembre del 1902 da Carlo De Nobili e Luisa Augusti, Eleonora, detta Nori, De’ Nobili fu la maggiore di quattro figli (gli altri saranno Bice, Alberto e Guido). La sua fanciullezza borghese si divise equamente tra Pesaro e Brugnetto, frazione del comune di Ripe. Trasferitasi con la famiglia in Toscana, a Viareggio, nel corso della prima guerra mondiale intraprese gli studi ginnasiali dimostrandosi un’allieva attenta e disciplinata. Studi che poi avrebbe continuato al ritorno nelle Marche, a Fano nel 1917. Qui, si dedicò in particolare allo studio del pianoforte e dell’arte del disegno seguendo le lezioni del pittore Giusto Cespi che per primo ne intuì le doti e le potenzialità.</p> <p>Quando il padre nel 1920 prese servizio nella capitale, la primogenita lo raggiunse. A Roma sarebbe rimasta almeno due anni dedicati principalmente allo studio delle lingue straniere e al perfezionamento nell’arte del disegno nel collegio “Stella Viae”. Nel 1924 seguì la famiglia nella nuova tappa del loro spostamento. La meta prescelta fu Firenze, città che si rivelò particolarmente congeniale, carica di stimolazioni e adatta allo sviluppo delle sue ambizioni artistiche. Dal capoluogo toscano, salvo brevi e fugaci ritorni in terra marchigiana, non si sarebbe allontanata fino al 1937. Qui si compì la sua maturazione artistico grazie all’incontro e al magistero di Ludovico Tommasi esponente di spicco della scuola dei Macchiaioli, oltre che seguace di Silvestro Lega.</p> <p>Le sue frequentazioni non furono circoscritte però ai soli ambienti pittorici. Nel clima vivace, frizzante e culturalmente stimolante della città, Norì si avvicinò ai fondatori del movimento “Novecento” e al gruppo di “Strapaese” facente capo ad Ottone Rosai e Mino Maccari. Grazie alla frequentazione personale con l'influente critico d'arte Aniceto Del Massa partecipò alla IV Mostra regionale d'arte toscana nella primavera del 1930. La scomparsa prematura del fratello Alberto nel 1933 la precipitò in un tunnel di depressione ed isolamento che i continui contrasti con la famiglia, sempre ostili nell’assecondarne la vocazione artistica e l’indipendenza, acuirono ed aggravarono. Al 1935 risale il primo (Villa Rosa a Bologna) di una lunga serie di ricoveri forzati che termineranno alla Villa Igea di Modena dove Nori avrebbe trascorso gli ultimi dolorosi anni della sua vita. Qui, confortata da una fede miracolosamente ritrovata e soprattutto dalla dedizione assoluta alla sue creazioni, si sarebbe spenta a causa di un tumore il 12 giugno 1968.</p> <p>Frutto di una formazione artistica irregolare,irrazionale e frammentata sotto molto aspetti, lo stile di Nori De’ Nobili presenta coordinate precipue. Le influenze rintracciabili dei suoi maestri si fondono, armonizzandosi compiutamente, in una tessitura nella quale l’incontro tra i colori e l’energia delle pennellate modellano plasticamente le forme. Ciò risulta particolarmente evidente nei ritratti in cui i sottili ma tangibili giochi di luce, uniti ad una fantasia creatrice liberamente ispirata, donano una profondità ed una enigmaticità di sguardo ai visi immortalati in una fissità che trascende i limiti temporali. Così, dietro un’apparenza di incontestabile realismo (o naturalismo che dir si voglia), la sua mano di pittrice rivela la trama di una vanità infinita sintomo di quella sensibilità nichilista precipuamente novecentesca di cui la sua opera è permeata.</p> <p>Animata da un’idea romantico-elitaria dell’arte, Nori De’Nobili si dedicò ad essa quasi con furore mistico, interpretandola come una missione irrinunciabile ed imprescindibile, come il solo ed autentico tramite tra l’artista e il mondo.</p> <p><i>di Silvia Serini</i></p> <p>Le immagini sono tratte dal catalogo <i>Nori De' Nobili: opere 1920-1935</i></p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/logo2/separatore.jpg" alt="" width="600" height="5" /></p> <p> </p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-144.jpg" alt="" width="489" height="700" /></p> <p>bambola a mezza testa</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-143.jpg" alt="" width="466" height="700" /></p> <p>bambini sotto l'ombrello</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-142.jpg" alt="" width="518" height="700" /></p> <p>autoritratto</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-141.jpg" alt="" width="473" height="700" /></p> <p>ballerina e pagliaccio</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-140.jpg" alt="" width="463" height="700" /></p> <p>bionda con il basco</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-139.jpg" alt="" width="500" height="700" /></p> <p>rose</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-138.jpg" alt="" width="520" height="700" /></p> <p>Nori in costume con bautta e gatto</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-137.jpg" alt="" width="520" height="700" /></p> <p>il pianoforte</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-136.jpg" alt="" width="565" height="700" /></p> <p>le tre bambole</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-135.jpg" alt="" width="489" height="700" /></p> <p>Nori col violino e gatto</p> <p><img src="http://win.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ripe/comune-ripe-immagini/comune-ripe-immagini-noridenobili/la-memoria-dei-luoghi-it-134.jpg" alt="" width="582" height="700" /></p> <p>prigione n. 2</p> RAFFAELE VITTORIO MATTEUCCI - BIOGRAFIA 2015-10-16T14:25:30+00:00 2015-10-16T14:25:30+00:00 http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/trecastelli/153-raffaele-vittorio-matteucci-biografia Federica Candelaresi fedecandelaresi@libero.it <p> </p> <p>Tra i personaggi notevoli a cui il Comune di ripe ha dato i natali spicca il nome di Raffaele Vittorio Matteucci.<br /> Nato a Ripe nel 1846 e morto a Napoli nel 1909, fu un celebre geologo e vulcanologo.<br /> Entrò nel mondo dell’università come libero docente di geologia per poi passare a dirigere il gabinetto di fisica terrestre presso il capoluogo partenopeo succedendo a Luigi Palmieri nella direzione dell’osservatorio vesuviano. Intraprese la carriera scientifica dedicandosi prevalentemente a lavori concernenti la chimica e la petrografia, accanto ai quali ben presto emersero quelli dedicati alla vulcanologia suo ambito di indagine prediletto. Furono proprio gli studi condotti in questo campo a conferirgli notorietà; in particolar modo le sue osservazioni comparative del Vesuvio con altri vulcani (soprattutto quello dell’isola greca di Santorini, ma non solo) e le tesi relative ai prodotti eruttivi. <br /> Tra i numerosi lavori si possono ricordare: Le rocce filoniane dell’isola d’Elba (Pisa 1894 e 1897); Quelques excursions geologiques dans le grand-ducheè de Baden, la Hesse, la Baviere et le Wurtemberg (Parigi 1895); L’apparato dinamico dell’eruzione del Vesuvio (Napoli 1895); Sul bicarbonato prodottosi sulle lave (ivi 1895); Fisica delle lave fluenti (ivi 1898); État acque des Volcans de l’Europe meridionale (Parigi 1899); Production simultanée de deux sels azotés dans le cratere du Vésuve (ivi 1900).</p> <p><i>di Silvia Serini</i><br /> <br /> <img style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" src="http://www.lamemoriadeiluoghi.it/images/Matteucci.jpg" alt="" /></p> <p> </p> <p><i>La foto è tratta da </i>heroes of Duty.<a href="http://www.vesuvius.tomgidwitz.com/html/heroes_of_duty.html" target="_blank" rel="alternate"> www.vesuvius.tomgidwitz.com/html/heroes_of_duty.html</a></p> <p>Bibliografia</p> <p>AA.VV. <em>Dizionario Storico -Biografico dei Marchigiani</em>, Il Lavoro Editoriale, 1992.<br /> <a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/raffaele-vittorio-matteucci" target="_blank">http://www.treccani.it/enciclopedia/raffaele-vittorio-matteucci</a></p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <p>Tra i personaggi notevoli a cui il Comune di ripe ha dato i natali spicca il nome di Raffaele Vittorio Matteucci.<br /> Nato a Ripe nel 1846 e morto a Napoli nel 1909, fu un celebre geologo e vulcanologo.<br /> Entrò nel mondo dell’università come libero docente di geologia per poi passare a dirigere il gabinetto di fisica terrestre presso il capoluogo partenopeo succedendo a Luigi Palmieri nella direzione dell’osservatorio vesuviano. Intraprese la carriera scientifica dedicandosi prevalentemente a lavori concernenti la chimica e la petrografia, accanto ai quali ben presto emersero quelli dedicati alla vulcanologia suo ambito di indagine prediletto. Furono proprio gli studi condotti in questo campo a conferirgli notorietà; in particolar modo le sue osservazioni comparative del Vesuvio con altri vulcani (soprattutto quello dell’isola greca di Santorini, ma non solo) e le tesi relative ai prodotti eruttivi. <br /> Tra i numerosi lavori si possono ricordare: Le rocce filoniane dell’isola d’Elba (Pisa 1894 e 1897); Quelques excursions geologiques dans le grand-ducheè de Baden, la Hesse, la Baviere et le Wurtemberg (Parigi 1895); L’apparato dinamico dell’eruzione del Vesuvio (Napoli 1895); Sul bicarbonato prodottosi sulle lave (ivi 1895); Fisica delle lave fluenti (ivi 1898); État acque des Volcans de l’Europe meridionale (Parigi 1899); Production simultanée de deux sels azotés dans le cratere du Vésuve (ivi 1900).</p> <p><i>di Silvia Serini</i><br /> <br /> <img style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" src="images/Matteucci.jpg" alt="" /></p> <p> </p> <p><i>La foto è tratta da </i>heroes of Duty.<a href="http://www.vesuvius.tomgidwitz.com/html/heroes_of_duty.html" target="_blank" rel="alternate"> www.vesuvius.tomgidwitz.com/html/heroes_of_duty.html</a></p> <p>Bibliografia</p> <p>AA.VV. <em>Dizionario Storico -Biografico dei Marchigiani</em>, Il Lavoro Editoriale, 1992.<br /> <a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/raffaele-vittorio-matteucci" target="_blank">http://www.treccani.it/enciclopedia/raffaele-vittorio-matteucci</a></p> <p> </p> <p> </p> RIPE CASTELLO FEUDALE di Otello Tarantino - pdf 2015-10-25T08:50:48+00:00 2015-10-25T08:50:48+00:00 http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/trecastelli/286-ripe-castello-feudale-di-otello-tarantino-pdf Federica Candelaresi fedecandelaresi@libero.it <p><img style="float: right;" src="http://www.lamemoriadeiluoghi.it/images/Ripecastellofeudale.jpg" alt="" width="300" />La storia di Ripe, uno dei tre comuni diventati Trecastelli, raccontata da un suo figlio, Otello Tarantino, attraverso una puntuale e ricostruzione storica dettata dalla passione per la sua terra natia.</p> <p><img style="float: right;" src="images/Ripecastellofeudale.jpg" alt="" width="300" />La storia di Ripe, uno dei tre comuni diventati Trecastelli, raccontata da un suo figlio, Otello Tarantino, attraverso una puntuale e ricostruzione storica dettata dalla passione per la sua terra natia.</p> SULLA STORIA DI RIPE di Adelino Lavatori - pdf 2015-10-25T09:48:54+00:00 2015-10-25T09:48:54+00:00 http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/trecastelli/287-sulla-storia-di-ripe-di-adelino-lavatori-pdf Federica Candelaresi fedecandelaresi@libero.it <p>La storia di Ripe raccontata atraverso il lavoro, la guerra, la resistenza la rinascita economica firmato da Alelino Lavatori.</p> <p style="text-align: right;"><img style="border-width: 100px;" src="http://www.lamemoriadeiluoghi.it/images/Ripesecolodistoria.jpg" alt="" width="300" /></p> <p>La storia di Ripe raccontata atraverso il lavoro, la guerra, la resistenza la rinascita economica firmato da Alelino Lavatori.</p> <p style="text-align: right;"><img style="border-width: 100px;" src="images/Ripesecolodistoria.jpg" alt="" width="300" /></p> UN SECOLO DI STORIA A RIPE di Adelino Lavatori - pdf 2015-10-25T11:05:40+00:00 2015-10-25T11:05:40+00:00 http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/trecastelli/288-un-secolo-di-storia-a-ripe-di-aldelino-lavatori Federica Candelaresi fedecandelaresi@libero.it <p>Adelino Lavatori racconta la storia di Ripe questa volta scegliendo come tema quello dell'Assistenza Sociale.</p> <p><img style="border-width: 100px; float: right;" src="http://www.lamemoriadeiluoghi.it/images/secolodistoria.jpg" alt="" width="300" /></p> <p>Adelino Lavatori racconta la storia di Ripe questa volta scegliendo come tema quello dell'Assistenza Sociale.</p> <p><img style="border-width: 100px; float: right;" src="images/secolodistoria.jpg" alt="" width="300" /></p>