Osimo http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo Sun, 24 Jan 2016 22:24:52 +0000 Joomla! - Open Source Content Management it-it simonedigrandi.ag@gmail.com (La Memoria dei Luoghi) ALESSANDRO CAPANNA - BIOGRAFIA http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/208-alessandro-capanna-biografia http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/208-alessandro-capanna-biografia musicista (1814 - 1892)

Nato ad Osimo il 4 gennaio del 1814 studiò prima a Fermo e poi ad Assisi, quindi a Jesi, Loreto e a Bologna. A Sebenico fu nominato maestro di cappella fino al 1867 quando, dopo un breve ritorno a Bologna, fu chiamato alla direzione della cappella di Sant'Antonio a Padova.

Qui a causa di una sua composizione per messa composta sul tema del Don Giovanni venne licenziato e tornò a Bologna dove compose le opere: La Sposa d'Abido, Lodovico il Moro, Luchino Visconti, oltre ad un centinaio di messe, salmi, inni. Si occupò anche di storia scrivendo le biografie di alcuni musicisti francesi mai pubblicate.

AA.VV.Dizionario Storico Biografico dei Marchigiani, Il Lavoro Editoriale, 1992

L'elenco completo delle opere di Alessandro Capanna è consultabile alla Biblioteca Nazionale Braidense - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Catalogo nazionale dei manoscritti musicali redatti fino al 1900

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Osimo Thu, 22 Oct 2015 05:34:31 +0000
BENCIVEGNA DA OSIMO - BIOGRAFIA http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/206-bencivegna-da-osimo-biografia http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/206-bencivegna-da-osimo-biografia Architetto (1200)

La data della sua nascita è piuttosto incerta come il luogo preciso: forse ad Osimo o Tolentino, le fonti non parlano di una sua città natale per cui e solo deducibile, attorno al 1200. È sicuramente stato uno dei primi architetti marchigiani insieme a Fra Bevignate da Cingoli, ma della sua attività rimangono pochi e lacunosi documenti. Di certo sappiamo che è l'autore del disegno con cui è stato realizzato il "Ponte del Diavolo" di Tolentino sul fiume Chienti costruito nel 1268.

È un possente ed elegante ponte a cinque arcate con una torre quadrangolare a merlature guelfe. Rappresenta un esempio isolato lungo il fiume e il suo nome, “Ponte del Diavolo”,  proviene da una leggenda popolare che racconta: "Il podestà di Tolentino, Leopardo da Osimo, incaricò mastro Benevegna di costruire il Ponte. Di fronte alle difficoltà incontrate, Benevegna si rivolse ad una vecchia, la quale gli prestò un libro di magia nera. Il costruttore, disperato, si recò al trivio delle Fonti di San Giovanni e recitò una formula magica. Gli apparve un’ombra, che Benevegna riconobbe subito come il demonio. Quest’ultimo chiese, quale ricompensa per l’aiuto nella costruzione del ponte, l’anima del primo che lo avesse attraversato. In preda a profondo rimorso per il patto stipulato, mastro Benevegna si rivolse a San Nicola che trovò un astuto rimedio.


Il giorno dell’inaugurazione del ponte, nel frattempo sprangato a dovere per evitare che qualcuno potesse attraversarlo, San Nicola si presentò con un cagnolino al guinzaglio e, tirata fuori dalla tonaca una forma di formaggio, la lanciò lungo il ponte, sciogliendo il cane che la rincorse. Il Diavolo, sentito odore di essere vivente, catturò il cane, accorgendosi troppo tardi di essere stato beffato, poiché l’animale non possedeva l’anima pattuita."

Il 30 giugno 1944, l'esercito tedesco bombardò l’arcata centrale del ponte per impedire ai nemici di raggiungerli, ma fu ricostruito mantenendo inalterata la forma originaria.

 

 

F.Laudi, Indice degli artisti Marchigiani,

AA.VV.Dizionario Storico Biografico dei Marchigiani, Il Lavoro Editoriale, 1992

www.comune.tolentino.mc.it/ponte-del-diavolo/

www.tolentinonline.com/monumenti/pontediavolo.htm http://www.vivitolentino.it/webita/murovedi/0/0/txt-14716.aspx

 

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Osimo Thu, 22 Oct 2015 05:06:49 +0000
BRUNO DA OSIMO (BRUNO MARSILI) - BIOGRAFIA http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/205-bruno-da-osimo-bruno-marsili-biografia http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/205-bruno-da-osimo-bruno-marsili-biografia Incisore - (1888 - 1962)

Bruno Marsili nasce ad Osimo nel 1888 ultimo di dodici fratelli. Suo padre era falegname, un lavoro che già dalla prima infanzia lascerà il segno nella sua futura professione, e sua madre una tessitrice. Gli studi furono piuttosto brevi a causa della modesta condizione economica della famiglia, così dopo aver conseguito il diploma magistrale che gli apre la strada all’insegnamento può mantenersi agli studi diplomandosi in calligrafia a Perugia per poi vincere una borsa di studio al Bernardino Baldi di Urbino.
Continua la sua carriera di insegnante tra Castelfidardo e Ancona, ma allo scoppiare della prima Guerra Mondiale viene chiamato alle armi. Da questa esperienza nascono incisioni non prive del dolore e della ferocia provocate dai combattimenti e nasce anche il suo pseudonimo “Bruno da Osimo”, con il quale inizia a firmare le sue opere.

Ancora con la guerra in corso si trova a Rovigo dove incontra e stringe amicizia con Diego Pettinelli, anch’egli marchigiano e genero del grande artista Adolfo de Carolis che in quegli anni stava ultimando la decorazione del Salone del Podestà nel Palazzo del Podestà di Bologna.

La collaborazione, ma soprattutto l’amicizia con De Carolis sempre mantenuta ininterrotta da un nutrito scambio epistolare, riporta il giovane Bruno da Osimo a cimentarsi con successo con la xilografia per la realizzazione dei suoi primi ex-libris già a quell’epoca contrassegnati con la stella che diverrà la sua firma
Tornato all’insegnamento ad Ancona subito dopo la fine della guerra, continua a dedicarsi alla produzione di ex-libris alla quale accosta le prime illustrazioni per i libri stampati da Mondadori, Bemporad e Laterza.

Nel 1933 sposa la sua collega insegnate di greco e latino al liceo, e sua instancabile ammiratrice, sostenitrice e ispiratrice, Alma Andreani che lo lascerà vedovo solo tre anni dopo.

Un duro momento personale per l’artista che proprio in questi anni firma le sue opere non più con una stella, ma con due. Una terza stella se ne aggiungerà solo qualche tempo dopo, dedicata alla sua amata sorella Anita scomparsa nel 1938. Nella seconda guerra Mondiale combatte a Pola e al suo rientro, nel 1943, ad Ancona riprende al insegnare fino al pensionamento nel 1949.

Da questo momento fino alla sua morte sopraggiunta nel 1962, si dedica completamente alla produzione xilografica come decoratore di libri e autore di ex libris, ma anche al disegno della ceramica prodotto soprattutto per le opere create dalla manifattura Matricardi di Ascoli Piceno.


Le decorazioni librarie e gli ex libri di Bruno da Osimo intersecano motivi floreali, arborei, animali, con strutture architettoniche monumentali che si sposano con il testo scritto del libro facendolo diventare un’opera d’arte a tutto tondo. Le sue opere non parlano di grandezza e solennità, ma è un continuo rimando alla naturalità e alla spiritualità cristiana nella sua semplicità. Tra i suoi motivi ricorrenti quello del volo declinato in molteplici figurazioni e le simbologie cariche di messaggi morali.


Tra le sue più importanti opere ricordiamo Le Aquile feltresche, le Litanie Lauretane, lo Stabat Mater, l’Apocalisse di Giovanni e I Santi Evangeli, Il Giovine Re di Oscar Wilde, le Novelle di Luigi Pirandello, Racconti civili di Pietro Domenichelli, i romanzi dell’amica Ada Negri.

(nell'immagine: Bruno da Osimo, L’Arcanion, XX secolo. Acquerello)

 

 

di Federica Candelaresi

Stefano Papetti, L’officina di Bruno da Osimo. Xilografie, maioliche, tessuti, Milano, Federico Motta Editore, 2000.

Franco Albonetti, Un bulino e tre stelle, Edizioni La Scuola, Brescia.

AA.VV.Dizionario Storico Biografico dei Marchigiani, Il Lavoro Editoriale, 1992

www.artifexlibris.com/bni_2007_10_11_bruno_da_osimo_01.htm

www.imuseiofficinecreative.it/musei.php

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Osimo Thu, 22 Oct 2015 05:02:48 +0000
CAMILLO ACQUA - BIOGRAFIA http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/204-camillo-acqua-biografia http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/204-camillo-acqua-biografia Biologo (1863 -1933).

Camillo Acqua conte di Osimo nacque a Velletri nel 1863 fu un libero docente di fisiologia vegetale e insegnò per alcuni anni anche presso l'Istituto Campana della sua città di origine. Fu nominato direttore dell'Istituto Bacologico di Portici (Na) e poi direttore della Stazione Sperimentale di Gelsicoltura e Bachicoltura da lui stesso fondata ad Ascoli Piceno e poi "trasformata in Stazione agraria sperimentare con i compiti dello studio e delle ricerche relativi ai problemi agronomici interessanti le colture erbacee ed arboree e ai problemi degli allevamenti zootecnici, con particolare riguardo alle zone collinari" con la legge 54 dell'11 febbraio 1958.

Fu anche presidente della Congregazione di Carità dal 1895 al 1898 e dal 1902 al 1909, morì a Roma nel 1933.

Tra le sue pubblicazioni scientifiche maggiormente apprezzate c'è "Il bombice del Gelso: Nello stato normale e patologico nella tecnica dell'allevamento e della riproduzione".

Nel 1887 sposa Teresa Faustini dalla quale nasceranno 2 figli Antonio Acqua, conte di Osimo che sposerà la nobile Maria Luigia erede dei marchesi Amoretti, e Mario Acqua, conte di Osimo, che si unirà in matrimonio con Mary Carolina dei conti Gauttieri. Dalla stessa famiglia Acqua proviene l'ecclesiastico Vincenzo Acqua che nel 1759 fu eletto Vescovo di Spoleto da Papa Clemente XIII.

 

Grillantini, Storia di Osimo, Recanati , 1985.

AA.VV.Dizionario Storico Biografico dei Marchigiani, Il Lavoro Editoriale, 1992

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Osimo Thu, 22 Oct 2015 04:57:43 +0000
GIOVANNI BATTISTA GALLO - BIOGRAFIA http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/209-giovanni-battista-gallo-biografia http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/209-giovanni-battista-gallo-biografia pittore (1846 - 1924)

Non frequentò mai studi artistici specifici se non un breve periodo con il Ciseri, ma si interessò a varie correnti artistiche cimentandosi nelle molteplici sfaccettature dell'arte divenendo un apprezzato ritrattista.

Tra le sue opere più note e stimate il ritratto di Francesco Guarnieri da Osimo che offre a Santa Tecla uno stendardo turco, ora conservato al municipio di Osimo. "Il quadro riporta un episodio molto caro agli osimani e cioè la consegna della bandiera turca, conquistata dal cavaliere Fran­ cesco Guarnieri il 23 settembre 1723 allargo di Anzio alla nave tunisina Pinco comandata da Amurat. Poiché il fatto avvenne proprio ilgiorno di Santa Tecla, protettrice di Osimo, il Guarnieri fece voto di donarla alla Cattedrale di Osimo. Lo stendardo, costituito da un lungo drappo suddiviso verticalmente in due bande, l'una bianca con impresse quattro mezzelune rosse e l'altra rossa con quattro mezzelune bianche, è tuttora esposta in Duomo, all'inizio della navata sinistra. Fino a poco tempo fa esso era appeso alla volta centrale e rimaneva n per sei mesi; i rimanenti sei veniva tirato giù e lasciato riposare". 

Tra le altre opere di maggore rilievo citiamo il Ritratto del padre guardiano del 1881 che propone una scena di genere descrittiva, Il regalo del nonno del 1884, Frate Elia che salva la vita a Garibaldia Calatafimi ultimo dipinto descrittivo di genere.

Nel settembre del 2005 l'amministrazione comunale di Osimo ha Ospitato nelle sale del Museo Civico una mostra dedicata a Gallo curata da Maria Vittoria Carloni e Anna Laura Leoni.

Del Gallo sono state esposte quattro opere e precisamente: "L'orfanella", un olio in cui il pittore ha ritratto con particola riveristici una bambina cogliendone, nell'espressione estremamente sofferta, un vissuto difficile e un presente doloroso; l'autoritratto e i ritratti di due personaggi famosi: Rinaldo Simonetti e Francesco Fiorenzi. Nella mostra sono state esposte "[...]altre 19 opere che altrimenti non sono fruibili in quanto proprietà di privati. Si tratta di bozzetti e di quadri veri e propri che sono esposti in due sale secondo una divisione per "genere". Accanto a rappresentazioni di carattere sacro e storico, troviamo soprattutto ritratti, che offrono uno spaccato di vita osimana del tempo. Osimo nel primo decennio del'900 era una città in fermento, piena di iniziative se pensiamo che nel 1903 la nostra città fu sede della prima Esposizione Regionale Marchigiana, prima ancora di quella di Senigallia del 1904 e di Macerata del1905."

 

AA.VV.Dizionario Storico Biografico dei Marchigiani, Il Lavoro Editoriale, 1992

Periodico Comunale di Osimo, settembre 2005.

 

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Osimo Thu, 22 Oct 2015 06:30:55 +0000
GUGLIELMO CAPPANNARI - BIOGRAFIA http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/202-guglielmo-cappannari-biografia http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/202-guglielmo-cappannari-biografia Un fil rouge collega i membri della famiglia Cappannari a partire dal Settecento: da Antonio Cappannari si è verificato un passaggio di consegne che ha visto tramandare di padre in figlio, per sei generazioni, il talento e l’amore per l’arte. La storia di questa famiglia di artisti – artigiani rappresenta una peculiarità della scena artistica del territorio.

Guglielmo, detto Elmo, nasce ad Osimo nel 1923. Artista poliedrico, fu pittore, ceramista, scenografo e poeta dialettale. Diplomatosi nel 1943 presso il Museo Artistico Industriale di Roma, svolse la sua attività principalmente nelle Marche. Personaggio molto attivo nella città di Osimo, per il Comune ha curato l’allestimento, presso il piano nobile di Palazzo Campana, della Civica Raccolta d’Arte, che costituisce il nucleo originario dell’attuale Museo Civico. Ne fu coordinatore artistico per molti anni.

Dal 1948 si è occupato di scenografia presso il gruppo teatrale “Il Dramma” di Ancona, e dal 1960 per il teatro Sperimentale del capoluogo marchigiano, lavorando anche come ideatore di costumi.
Morì nella sua amata Osimo, a 74 anni, nel 1997.

Nelle sue pitture prendono vita gli usi e le tradizioni locali. Il mondo popolare diventa il protagonista, manifestandosi in tutta la sua autenticità. Da esperto scenografo, costruisce quinte teatrali che documentano il suo amore per la Natura e per la genuinità delle piccole cose: figure minute si muovono nei suoi quadri raffinati raccontando allo spettatore momenti di vita quotidiana. L’intera composizione, le luci, i colori, l’organizzazione spaziale vengono creati e gestiti con l’esperienza e la saggezza dell’uomo di teatro, in quanto la stessa creazione pittorica è, per Elmo Cappannari, spettacolo teatrale.

di Anna Chiara Broggi

Guglielmo Cappannari, Ora et labora, 1980. Olio su tela.

 

Per le opere complete di Guglielmo Cappannari conservate al Museo Civico di Osimo - Sezione Contemporanea: www.imuseiofficinecreative.it

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Osimo Thu, 22 Oct 2015 04:45:28 +0000
INNOCENZIO COSTANTINI - BIOGRAFIA http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/207-innocenzio-costantini-biografia http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/207-innocenzio-costantini-biografia urbanista, ingegnere - (1881 - 1962)

Laureato in Ingegneria nel 1904 a Roma si specializza in elettronica presso l'Istituto Montefiore di Liegi. Diresse dal 1909 al 1913 l'Istituto case popolari a Milano e poi l'Istituto case popolari a Roma con la nomina di direttore generale dal 1917 al 1946.

Di grande importanza è stata la sua docenza alla facoltà di Architettura di Roma dove insegnò economia delle costruzioni civili tra cui "L'evoluzione e lo sviluppo della casa popolare a Milano dal 1905 al 1942, La determinazione degli affitti per gli alloggi popolari nei grandi centri urbani, Le nuove costruzioni alla Garbatella, Alcune soluzioni di P.R. per il centro di Roma, le ricostruzioni nei paesi terremotati, i conglomerati di pomice nell'edilizia, le borgate popolari in Roma, Gruppo di case popolari in via Donna Olimpia in Roma

Partito volontario per la guerra del 1915-1918, fu insignito della medaglia commemorativa e di volontario e della croce di guerra. Fu vicepresidente dell'Associazione nazionale ingegneri italiani e membro della Commissione ministeriale per la ricostruzione delle città distrutte dal terremoto nel 1917.

AA.VV.Dizionario Storico Biografico dei Marchigiani, Il Lavoro Editoriale, 1992

Luciano Villani, Le borgate del fascismo, 2012.

Da consultare online il catalogo della mostra L'archivio storico iconografico IACP. I progetti delle case popolari a Roma dal 1930 agli anni '50

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Osimo Thu, 22 Oct 2015 05:18:28 +0000
L'ABBAZIA DI SAN NICOLÒ http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/345-abbazia-di-san-nicolo http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/345-abbazia-di-san-nicolo Nel XII secolo i monaci benedettini si trasferirono dalla località ‘Abbadia’, in contrada Cirignano, al monastero di San Niccolò dove rimasero fino al XV secolo. Questo sito, che si trovava in origine al di fuori della cinta muraria romana di Osimo, nel Medioevo fu inglobato dal nuovo tratto di mura nel quartiere Cavaticcio. Secondo gli storici locali, quella che oggigiorno appare come una cripta, o quanto meno un ambiente sotterraneo, doveva essere una vera e propria chiesa sopra la quale venne costruito il complesso monastico che dal 1536 ospita le monache clarisse.

Questo vasto ambiente ipogeo è quadrangolare ed è scandito in cinque navate da colonne e pilastri che reggono volte a crociera. Di notevole interesse è la serie di capitelli di struttura cubica, più o meno depressa, e di tipo corinzieggiante con foglie liscie. Nel repertorio ornamentale predominano le composizioni di carattere vegetale (tralci, palmette, elementi fogliari) e geometriche (motivi stellari ed alveolari) che accolgono pure figure di animali fantastici.

Volendo suggerire una datazione, in mancanza di supporti sicuri, si possono rivelare utili i confronti tipologici e stilistici per i capitelli che segnalerebbero un periodo compreso nell’ambito dell’XI secolo.

 

Il testo e l'immagine sono tratti da Il romanico nelle Marche a cura di Claudia Barsanti, Pio Francesco Pistilli, Ars media, Fermo, 2000.

per approfondimenti: www.abbadiaosimo.altervista.org/storia.html

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Osimo Sat, 31 Oct 2015 09:02:46 +0000
LA BIBLIOTECA COMUNALE E ARCHIVIO STORICO DI OSIMO - Documenti vari http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/195-la-biblioteca-comunale-e-archivio-storico-di-osimo-documenti-vari http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/195-la-biblioteca-comunale-e-archivio-storico-di-osimo-documenti-vari La Biblioteca Comunale "Francesco Cini" è situata nell'ala occidentale del prestigioso Palazzo Campana, opera dell'architetto arceviese Andrea Vici.

Monsignore Francesco Cini di Osimo, Vescovo di Macerata e Tolentino, lasciò scritto, nelle sue volontà testamentarie, la donazione della sua libreria composta da circa 3000 testi, alla città di Osimo affinché fosse utilizzata da tutti. Nel 1675 fu aperta al pubblico e continuò a crescere grazie alle donazioni di molte famiglie osimane e all'incameramento dei beni ecclesiastici degli ordini religiosi soppressi.

Attualmente la Biblioteca conta un capitale librario di 117.000 volumi, tra cui 23 incunaboli e oltre 800 cinquecentine. Conserva anche 45 cartelle e 162 volumi manoscritti realizzati dal XV al XX secolo. All'interno si possono ammirare anche due globi, uno celeste del 1695, e uno terraqueo del 1744.

Di particolare interesse è la parte dedicata alle Marche con ben 5.500 volumi ed opuscoli sulla storia, l’arte, l'antropologia di Osimo e delle Marche. Accanto a questa una recente e sempre più in crescita parte dedicata alla letteratura per ragazzi che sempre più numerosi scelgono di trascorrere qualche ora in biblioteca.

Presentiamo alcuni tra libri e documenti più preziosi conservati nella biblioteca.

 

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Canti Contadineschi Osimani di L. Spada

 

Mappa di Osimo di Giovanni Blaeu dedicata al Cardinale Bichi (sec. XVII)

 

Albero genealogico della famiglia Fiorenzi

 

Albero genealogico di coloro che possoo nominare il Rettore della Chiesa di Osimo

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Osimo Wed, 21 Oct 2015 14:46:37 +0000
LA BIBLIOTECA COMUNALE E ARCHIVIO STORICO DI OSIMO - Statuti Comunali (sec. XIV) http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/194-la-biblioteca-comunale-e-archivio-storico-di-osimo-statuti-comunali-sec-xiv http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/osimo/194-la-biblioteca-comunale-e-archivio-storico-di-osimo-statuti-comunali-sec-xiv La Biblioteca Comunale "Francesco Cini" è situata nell'ala occidentale del prestigioso Palazzo Campana, opera dell'architetto arceviese Andrea Vici.

Monsignore Francesco Cini di Osimo, Vescovo di Macerata e Tolentino, lasciò scritto, nelle sue volontà testamentarie, la donazione della sua libreria composta da circa 3000 testi, alla città di Osimo affinché fosse utilizzata da tutti. Nel 1675 fu aperta al pubblico e continuò a crescere grazie alle donazioni di molte famiglie osimane e all'incameramento dei beni ecclesiastici degli ordini religiosi soppressi.

Attualmente la Biblioteca conta un capitale librario di 117.000 volumi, tra cui 23 incunaboli e oltre 800 cinquecentine. Conserva anche 45 cartelle e 162 volumi manoscritti realizzati dal XV al XX secolo. All'interno si possono ammirare anche due globi, uno celeste del 1695, e uno terraqueo del 1744.

Di particolare interesse è la parte dedicata alle Marche con ben 5.500 volumi ed opuscoli sulla storia, l’arte, l'antropologia di Osimo e delle Marche. Accanto a questa una recente e sempre più in crescita parte dedicata alla letteratura per ragazzi che sempre più numerosi scelgono di trascorrere qualche ora in biblioteca.

Presentiamo alcuni tra libri e documenti più preziosi conservati nella biblioteca.

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Statuti comunali osimani (sec. XIV)

 

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Osimo Wed, 21 Oct 2015 14:34:04 +0000